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Oggi la professione dell'Avvocato vive di una profonda depressione e di un preoccupante impoverimento. La sua figura deve essere di nuovo valorizzata e interpretata.

L’Avvocato appariva come un notabile socialmente accreditato, sostenuto da una certa cultura classica – di citazioni letterarie farciva le sue arringhe, di brocardi latini le sue comparse - spesso adatto più alla scena che al tecnicismo giuridico. Possiamo dire un Carnelutti ammantato d’una veste universitaria di altissimo livello.

L'Avvocato imponeva nel processo la propria personalità, lo trasformava in una lezione ai Giudici, teneva gran conto per i fini professionali della risonanza pubblica della vicenda oggetto di giudizio. Era scontato che l’Avvocato fosse di una personalità ridondante, la quale era percettibile per il suo olfatto straordinario, un individualista puro e dedito al proprio prestigio.

Nel tempo la burocratizzazione dell’apparato giudiziario, così come l'evidente peggiorato funzionamento del medesimo, impone all'Avvocato una sintesi nell’esposizione, richiesta dalla società e poi dal Giudice, al quale ugualmente è imposta. 

Siamo in presenza di una lunga, estenuante e progressiva trasformazione di tutto ciò che era, anche di quando il singolo Avvocato non sembrava più potesse rispondere alle richieste dell’industria rispetto ai grandi studi associati, ovvero quando la sua figura non si riteneva più coerente con il capitalismo innovativo e aggressivo.

Oggi anche i grandi studi professionali subiscono quell'impoverimento e all'Avvocato si impone l'obbligo di tornare alle proprie origini, entro ristretti limiti. Ovvero, deve eccellere ad altissimo livello in ristretti ambiti del diritto, reinterpretando il suo rapporto con il Cliente.

La professione è riportata ad uno stato coerente con il capitalismo quando l'Avvocato comprende che gli assetti professionali sono direttamente legati al miglioramento della produzione e alle richieste della società, che va sempre più verso l’immateriale e il creativo.

Intorno a questa idea si è cementata la dedizione e la professionalità dello studio, la cui attività è riservata all’approfondimento tematico di specifici istituti del diritto. Si ritiene questo l'unico requisito per garantire un servizio di consulenza efficiente e professionale, a sua volta destinato a perdurare nel tempo.